Intervista a Giuliano D'Eredità

Abbiamo voluto sentire il parere di Giuliano D'eredità, consigliere della FSI eletto in quota istruttori, su molte tematiche relative al settore.

Cominciamo parlando della nuova “Guida Tecnica” per gli istruttori, in cosa è stata rinnovata rispetto alla precedente?
La Guida Tecnica è stata rinnovata soprattutto come sussidio per chi fa scacchi a scuola, si è infatti realizzata una parte specifica del libro, disponibile anche come volume autonomo, dedicata esclusivamente agli scacchi a scuola. Si è voluto infatti evidenziare in maniera chiara che scacchi a scuola e scacchi agonistici sono due argomenti completamente diversi.
Sono state inoltre operate una serie di innovazioni, c'è ad esempio una parte specifica sull'apprendimento, curata dal prof. Trinchero, è stata rinnovata la parte riguardante la neuro-fisiologia, è stata inserita una sezione con partite dei più importanti giocatori italiani, è stata inserita una corposa bibliografia, anche web, è stata anche inserita una parte sui regolamenti FSI e FIDE e sul sistema di formazione degli istruttori SNaQ.
Quello che non è cambiato è il nucleo tecnico delle lezioni di Razuvaev, ci si è resi conto che in un'unica guida tecnica sarebbe stato difficile definire un supporto tecnico in grado di “coprire” tutte le esigenze derivanti dalle situazioni specifiche dei vari corsi e dallo stile di insegnamento dei vari istruttori. Si è mantenuto quindi un nucleo tecnico storico e di provata efficacia, ben consapevoli che dal punto di vista dei protocolli di insegnamento e relative tecniche c'è un grande lavoro da fare.

Gli istruttori italiani hanno, sempre di più, l'esigenza di avere chiarezza proprio in quest'ottica. Ad esempio un nutrito gruppo di essi, che si ritrova quasi settimanalmente sul Caffè di Stay@Chess, ha iniziato a discutere di protocolli e di una didattica che possa definire una vera e propria scuola scacchistica italiana. La FSI in questo senso dovrebbe guidare ed aiutare questo processo, sarà così?
Secondo me i tempi sono maturi per la creazione di un vero e proprio settore tecnico, attualmente la FSI ha un Direttore Tecnico che però si occupa principalmente dei problemi dei giocatori di vertice e delle varie squadre nazionali. C'è bisogno invero di un settore specifico che si occupi di protocolli didattici e contenuti tecnici. Bisognerebbe creare un corpus di contenuti diversificati a disposizione degli istruttori. Istituire uno specifico settore che lavori in questo senso è ormai una scelta obbligata ed una strada che bisognerà percorrere anche apportando le opportune modifiche alle nostre regole interne ed allo statuto che attualmente non lo prevedono. Le regole esistono per essere cambiate, non ci si può sempre trincerare dietro il fatto che i regolamenti non lo prevedono, che lo statuto non lo permette, oltretutto anche in un'ottica di rinnovo del protocollo SNaQ diverrebbe necessario inserire riferimenti a questi protocolli che poi diverrebbero materia dei vari corsi per gli istruttori.

Prendendo spunto da questo tuo ultimo riferimento al protocollo SNaQ tra gli istruttori è sempre più sentita la necessità di una diversificazione dei ruoli tra chi si occupa di divulgazione ed avvio agli scacchi e chi si occupa dei livelli avanzati e del vero e proprio allenamento di giocatori di alto livello, ovvero nel caso dei giovani dei così detti talenti. è pensabile una distinzione formale di questi ruoli, affiancando formalmente alla figura dell'istruttore quella dell'allenatore?
Questa esigenza è in effetti sempre più sentita, negli ultimi anni con lo sviluppo delle tecnologie informatiche si è incrementata l'attività di tutoraggio ed allenamento sia individuale che di gruppo rivolto ad un livello avanzato. Non si è più legati alla presenza fisica del “Maestro” al circolo. La Federazione è stata lenta a recepire questo cambiamento. Qualcosa è stato fatto, come ad esempio l'inserimento della figura dell'Istruttore Scolastico Divulgativo, ma evidentemente non basta. Anche la Guida Tecnica va in questo senso, ma i tempi sono maturi per pensare di arrivare ad una vera e propria distinzione formale dei ruoli di Istruttore ed Allenatore.

Tornando alla Guida Tecnica hai sottolineato come la parte delle lezioni non sia stata di fatto modificata. Non si poteva pensare quanto meno di aggiungere una sezione di esercizi specifici sui vari argomenti in maniera da fornire agli istruttori dei materiali pratici utili per il loro lavoro?
In effetti si sarebbe potuto fare, in verità nelle lezioni di Razuvaev ci sono degli esercizi ma sono, al massimo, un paio per ogni lezione è sono evidentemente pochi. Il rischio era però di un'esplosione della guida stessa che già così conta diverse centinaia di pagine. C'è un intero nuovo capitolo curato dal GM Kogan che offre molti suggerimenti ed ottimi esempi anche di alto livello che senz'altro rinforzano la parte tecnica della guida, ma naturalmente si tratta di un intervento limitato, non certo di un libro a se ma solo di un capitolo di una decina di pagine, che per quanto interessanti possono solo dare suggerimenti e spunti.

Per chiudere con la Guida Tecnica, come mai si è deciso di farne un prodotto editoriale dal costo anche abbastanza elevato (30 euro), e non una pubblicazione della FSI dedicata agli istruttori e da offrire loro ad un prezzo “politico” come è stato per la prima edizione della guida stessa?
Vorrei sottolineare che, almeno in fase iniziale di diffusione della nuova guida, sono state date delle copie gratuite a tutti i comitati regionali ed anche delle copie a prezzo ridotto, tuttavia il prezzo pieno finale in effetti è elevato. Ciò deriva dall'accordo con uno degli sponsor tecnici della federazione che ci ha consentito di stampare la guida senza costi per la federazione stessa. Tutto il lavoro di correzione delle bozze e di editing è stato svolto direttamente dalla casa editrice che ha garantito ovviamente anche un'elevata professionalità.
Sarebbe stato probabilmente meglio affidarsi ad un gruppo di volontari che nel nostro mondo scacchistico non sarebbero di certo mancati e poi provvedere alla stampa autonoma della guida. La FSI ha burocraticamente preferito una strada più sicura, definendo un accordo commerciale che la alleviasse da ulteriori costi e responsabilità, garantendo al contempo le migliori condizioni tecniche per la realizzazione del prodotto finale.

Parliamo adesso del premio istruttori. In molti hanno espresso dubbi sulle modalità di selezione ed attribuzione del premio stesso. Allo stato attuale hanno un peso importante i risultati ottenuti dagli allievi ed il numero di tesserati alla federazione generato dall'attività degli istruttori.
Questo pone dei problemi, pensiamo ad esempio ai tanti istruttori che operano nelle scuole e che hanno centinaia di allievi ma che, proprio per la finalità divulgativa del loro lavoro non hanno riscontri a livello di risultati agonistici dei loro allievi e non producono direttamente un alto numero di tesserati per la federazione.
Non sarebbe il caso di pensare ad un premio istruttori diverso, ad esempio ricollegandoci a quanto detto prima facendo una distinzione tra istruttori ed allenatori, premiando entrambe le categorie?
Questa è senz'altro una buona idea, pensare ad un riconoscimento che premi l'attività di divulgazione e ad uno che premi il lavoro dei tecnici di alto livello sarebbe anche semplice da realizzare. C'è già una disponibilità di due premi per macro-area, basterebbe dedicarne uno all'attività di divulgazione ed uno a quella di alto livello, con richieste differenziante e differenti modalità di selezione e valutazione delle candidature. Mi impegno personalmente a portare avanti questa idea già a partire dai prossimi consigli federali.

Sempre in tema, recentemente la FSI ha previsto un contributo straordinario per l'emergenza COVID-19 a sostegno degli istruttori. Molte però sono state le critiche alle modalità di accesso al contributo stesso che hanno di fatto tagliato fuori la gran parte degli istruttori. Cosa puoi dirci in proposito?
è stata una decisione presa molto in fretta. La disponibilità di fondi ha liberato risorse per dare un sostegno anche agli istruttori. Nelle scelte su come distribuire i contributi ha pesato molto un aspetto “assistenzialistico”. Si era predisposto un precedente bando riservato ai giocatori per dare un sostegno ai “professionisti” che vivono solo di scacchi. Al momento di predisporre il bando a sostegno degli istruttori si è voluta dare una ulteriore possibilità anche a coloro che, per vari motivi, non erano rientrati nel bando precedente. Questo spiega le modalità di accesso più legate alla categoria di gioco che alla categoria di istruttore. Probabilmente, sarebbe stato meglio fare un nuovo bando per i giocatori ed uno specifico per gli istruttori. Comunque si è voluto porre rimedio ed è stato predisposto un nuovo bando per gli istruttori che assegnerà altri 25 contributi non legati alle categorie di gioco ed aperto a tutte le categorie di istruttori.

Parliamo adesso della Conferenza Annuale degli Istruttori che così come è organizzata e strutturata attualmente appare assolutamente inadeguata e poco utile. Si potrebbe pensare ad un momento di incontro degli istruttori diverso, che coniughi aspetti formativi e comunicativi e che rappresenti un vero e proprio punto di riferimento per l'attività di tutti gli istruttori? Sicuramente la stragrande maggioranza degli istruttori sarebbe anche disposta ad investire in una conferenza pensata in questa maniera.
Quello che io ho già detto al Presidente, in periodo precedente alla crisi COVID-19, era di fare qualcosa di simile a quello che fanno gli arbitri, e devo dire che da parte sua avevo avuto una certa apertura nei confronti di questa idea. Unendo la parte formativa, con corsi di aggiornamento per gli istruttori, alla parte tecnica in cui discutere di protocolli e didattica ed infine alla vera e propria conferenza come momento di dibattito e di confronto di idee si realizzerebbe un grande appuntamento in 3 giorni che avrebbe senz'altro bisogno del contributo degli istruttori stessi e che potrebbe essere sostenuto in parte dalla federazione, almeno per quello che riguarda i relatori e le spese generali. Anche per questo, come per il premio istruttori, mi impegno a portare avanti proposte concrete già in occasione del prossimo Consiglio Federale.

Chiudiamo con una bella notizia, abbiamo appreso dal verbale dell'ultimo Consiglio Federale (20 giugno 2020) del progetto “Scacchi per Tutti”. Puoi darci qualche anticipazione?
Si, stiamo lavorando a questo progetto che prevede un certo numero di corsi on line (probabilmente 30, ma questo dipenderà dalle risorse), e l'idea è coprire un target molto ampio, aprendo anche ai non tesserati, agli adulti, a tutti i livelli tecnici, dai principianti agli agonisti. Questa potrebbe essere anche una sperimentazione per il futuro, nell'ottica di una FSI più attiva nella didattica strutturata. Anche il successo del recente corso di formazione on line per gli Istruttori organizzato dal CR Piemonte ci incoraggia in questa direzione, anche se credo che la modalità a distanza possa essere sì molto utile ma non può sostituire pienamente la didattica in presenza, come l'esperienza scolastica in tutta Italia sta dimostrando.

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