Scacchi e Fair Play

Pubblichiamo un nuovo articolo nella sezione La parola ad Uvencio.
Il titolo dell'articolo è: "Gli Scacchi assumono, come propri, i principi del fair play".
L'autore affronta un aspetto essenziale degli scacchi, soprattutto nell'ottica degli istruttori, riferendosi al Codice Europeo di Fair Play adottato dall'ECU.
L'articolo sottolinea anche il ruolo del Comitato Internazionale del Fair Play (IFPC) e dei premi Fair Play Awards che ogni anno lo stesso assegna.
Il premio viene assegnato dal 1965 ed il primo a vincerlo fu un atleta italiano: il bobista Eugenio Monti, protagonista di un episodio di grande altruismo e sportività alle Olimpiadi Invernali di Innsbruck del 1964.

Ecco il testo dell'articolo (Scarica QUI la versione in PDF)

Gli scacchi assumono, come propri, i principi del fair play
di Uvencio Blanco Hernandez



Lo studio del "fair play" ci offre una grande opportunità per l'insegnamento e il riconoscimento dei valori nella scuola; in special modo, rispetto ai bambini e agli adolescenti nel loro processo di formazione.
Lo sport implica la perfezione, perché questa attività ci coinvolge in uno sforzo collettivo per realizzare l'eccellenza umana.
Il Comitato Internazionale del Fair Play distingue un atleta o una squadra per un atto di fair play compiuto in nome di un supremo atteggiamento di rispetto etico e morale, con la prevalenza dello spirito sportivo sulla vittoria stessa.

Il rispetto come elemento centrale del fair play
Abbiamo affermato in altre occasioni che la filosofia del fair play ha alcuni principi volti a sviluppare un vero spirito competitivo, cioè uno spirito di sportività".
La filosofia del fair play sottolinea alcuni elementi essenziali:
a) rispettare le regole del gioco;
b) rispettare gli arbitri e accettare le loro decisioni;
c) rispettare l'avversario;
d) dare a tutti i partecipanti pari opportunità;
e) mantenere la dignità in tutte le circostanze.
Pertanto, come affermato in premessa, lo studio di questa materia offre una grande opportunità per l'insegnamento e il riconoscimento dei valori nella scuola, in special modo rispetto ai bambini e agli adolescenti nel loro processo di formazione.
In questo senso, l'Unione Europea degli Scacchi (ECU) , ha adottato il Codice Europeo di Fair Play come mezzo per diffondere i più alti valori dello sport.
Tra questi valori , spiccano i seguenti:
  • Competizione leale per godere dei benefici del successo, perché non basta vincere. Il successo deve essere ottenuto con mezzi assolutamente legittimi, con l'onestà e con il fair play.
  • Rispetto per ogni atleta. Giocare secondo le regole scritte è un obbligo e rispettare le regole non scritte è un impegno. Il fair play richiede il rispetto incondizionato degli avversari, dei compagni di gioco, degli arbitri e dei propri sostenitori.
  • Amicizia. La rivalità sul campo non esclude l'amicizia. Al contrario, l'amicizia può nascere da una nobile rivalità.
  • Spirito di squadra. Gli individui possono essere forti da soli, ma sono molto più forti in una squadra. Condividere il momento della vittoria con la tua squadra è il massimo piacere.
  • Eguaglianza. Competere in condizioni di parità è essenziale nello sport. Altrimenti, le prestazioni non possono essere misurate correttamente.
  • Sport senza doping. Fair play significa non barare con l'assunzione di droghe o il doping. Chiunque faccia questo rovina il gioco per tutti gli altri.
  • Integrità. Essere onesti e avere forti principi morali è essenziale per il fair play. Praticare lo sport all'interno di una forte cornice etica è di vitale importanza se si vuole essere un vero campione.
  • Solidarietà. è importante sostenersi a vicenda e condividere sentimenti, obiettivi e sogni. Il sostegno reciproco porta al successo reciproco dentro e fuori dal campo.
  • Tolleranza. La disponibilità ad accettare comportamenti o decisioni con cui si può non essere d'accordo sviluppa l'autocontrollo. In definitiva, questo potrebbe essere il fattore decisivo per vincere o perdere.
  • Eccellenza. Come affermato in premessa, lo sport ci impegna in uno sforzo collettivo per perseguire l'eccellenza umana.
Questi valori sono stati adottati come principi scacchistici sia nelle Regole degli Scacchi che nei Regolamenti Anti-Cheating e Anti-Doping promulgati dalla Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE).

Comitato internazionale del fair play
Il Codice, peraltro, è stato emanato da un'istituzione il cui scopo principale è il riconoscimento e la promozione del Codice stesso. Si tratta del Comitato Internazionale del Fair Play (IFPC). Un'organizzazione internazionale non governativa e senza scopo di lucro fondata a Parigi a metà del 1973, il cui scopo è la promozione del fair play o dello spirito sportivo nelle competizioni internazionali. Ogni anno conferisce il Fair Play Award, che riconosce il lavoro svolto da atleti e organizzazioni legate al mondo dello sport a favore di questo concetto. Questo importante evento è trasmesso in televisione in tutta Europa.
Come afferma il suo statuto, l'obiettivo principale è quello di preservare e promuovere il rispetto dello spirito del fair play e dei valori che rappresenta, non solo nello sport d'élite e nello sport per tutti, ma anche nella vita quotidiana, e in particolare per le regole scritte e non scritte, il rispetto dell'avversario e il rifiuto della violenza e del doping.
In questo senso e al fine di promuovere i valori rappresentati dal fair play, l'IFPC (International Fair Play Committee) mira a influenzare la condotta, i metodi e il ruolo sociale ed etico di atleti, allenatori, dirigenti sportivi, genitori, personale medico, insegnanti di educazione fisica, organizzazioni sportive, arbitri e giudici, il pubblico in generale e in particolare quello degli sport amatoriali, i media, partner e sponsor.
Dobbiamo sottolineare che l'IFPC svolge il suo lavoro in collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale, l'UNESCO, varie federazioni sportive specializzate, i Comitati Olimpici Nazionali di tutto il mondo e tutte le organizzazioni nazionali e internazionali coinvolte nell'educazione fisica e nello sport e nello sport per persone con disabilità.

Il Premio Fair Play "Pierre de Coubertin".
I premi attribuiti annualmente dall'IFPC vengono assegnati dal Comitato Internazionale dell'Organizzazione del Premo Fair Play "Pierre de Coubertin", fondato a Parigi il 5 dicembre 1963. Tra i suoi membri fondatori ci sono i rappresentanti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), l'Associazione Internazionale della Stampa Sportiva (AIPS), il Comitato Internazionale per la Scienza dello Sport e l'Educazione Fisica (ICSSPE) e le Federazioni Internazionali di Basket, Calcio e Rugby.
Questo comitato assegna tre premi o riconoscimenti, che si caratterizzano nelle seguenti categorie:
  1. Atteggiamento nella competizione, premia un atleta o una squadra per un atto di fair play compiuto nell'interesse di un sublime atteggiamento di rispetto etico e morale, con prevalenza della sportività sulla vittoria stessa.
  2. Carriera sportiva, ricompensa un atleta per il suo atteggiamento generale durante la sua carriera sportiva, caratterizzato da un evidente e costante spirito di fair play.
  3. Promozione del fair play, individua una persona o un'organizzazione per la sua azione nella promozione del fair play; caratterizzata dall'organizzazione di campagne promozionali ed eventi, l'edizione di libri, riviste, articoli, video, film, ecc. Così come il loro intervento in qualsiasi forum o media che promuova la diffusione e lo sviluppo del fair play.
Per quanto riguarda i riconoscimenti, dobbiamo segnalare che la prima consegna dei Premi Fair Play "Pierre de Coubertin" si è tenuta il 29 gennaio 1965; consistette in un trofeo assegnato a un atleta italiano, Eugenio Monti, per il suo notevole gesto nei Giochi Olimpici Invernali di Innsbruck nel 1964. La motivazione dice che Monti, membro dell'equipaggio di Bob a 2 dell'Italia insieme a Sergio Siorpaes, notato che un altro equipaggio concorrente, quello inglese formato da Tony Nash e Robin Dixon, aveva rotto una bullone del proprio bob, senza esitazione, prestò il suo stesso veicolo ai diretti concorrenti, permettendogli di aggiudicarsi la medaglia d'oro e finendo per vincere soltanto la medaglia di bronzo.
In chiusura è il caso di evidenziare che l'IFPC assegna così i suoi premi delle varie sezioni:
  1. Atteggiamento nella competizione, Trofeo Pierre De Coubertin, Diploma d'onore e Lettera di congratulazioni.
  2. Carriera sportiva, Trofeo Jean Borotra, Diploma d'onore e lettera di congratulazioni.
  3. Promozione del fair play, Trofeo Willi Dauem, Diploma d'onore e Lettera di congratulazioni.

Altre fonti di riferimento:
Blanco, U. (2004) "Juego limpio contra el dopaje en el deporte"

Blanco, U. (2019) "Dopaje y trampas en el ajedrez"


Social Media

Perché gli scacchi

Link diretti





Informativa Cookie